Per il secondo anno consecutivo Cagli deve rinunciare allo svolgimento della solenne e storica ‘Processione del Cristo Morto’, che si svolge la sera del venerdì santo. Ancora una volta, vista l’emergenza sanitaria ancora in atto, nessun confratello scalzo ed incappucciato percorrerà le vie del centro storico, non si sentirà il rintocco a morte del tamburo e le marce funebri del corpo bandistico cittadino. Una processione organizzata dalla confraternita del SS. Crocifisso e S. Giuseppe, alla quale partecipano le altre quattro confraternite cagliesi: la Compagnia della Buona Morte e Orazione, la Confraternita della Misericordia, la Confraternita degli Artieri e la Compagnia della Madonna del Buon Consiglio. È stato comunque redatto un programma per la giornata di domani venerdì santo. Rispetto allo scorso anno tornano a svolgersi alcuni riti religiosi che erano stati sospesi, ma il momento centrale e più atteso dell’intera giornata, la processione notturna del Cristo Morto, non potrà svolgersi. Alle 6 della mattina, presso la basilica cattedrale (in duomo), verrà allestito il Calvario sopra l’altare maggiore. Un rito che prima dell’avvento della pandemia si svolgeva alle 5 del mattino, quando il cristo ligneo cinquecentesco lasciato a Cagli da Cesare Borgia, veniva trasferito dalla vicina chiesa di S. Giuseppe (dov’è custodito tutto l’anno) alla basilica cattedrale, insieme alle tre statue dell’Addolorata, San Giovanni e la Maddalena. Alle 16:30, sempre in duomo, verrà officiata la liturgia della Santa Croce, con a seguire la deposizione del Cristo Morto dalla Croce e una breve processione all’interno della basilica cattedrale, lungo le navate. Subito dopo benedizione alla città (con il cristo ligneo che verrà esposto per qualche minuto nel sagrato del duomo in piazza Matteotti), con la reliquia della Santa Croce e rito del balsamo. Sarà possibile adorare il Cristo morto all’interno del Duomo fino alle ore 21.
La processione del venerdì santo è una delle più importanti tradizioni cagliesi che viene portata avanti da circa cinque secoli. Insieme al Palio dell’Oca sono gli eventi più sentiti e partecipati dalla popolazione cagliese. La speranza e l’auspicio è che nel 2022 si possa tornare a celebrare questi momenti come sempre avveniva in passato.
