Anche quest’anno Cagli si prepara a rivivere i riti del Venerdì Santo. Si inizia la mattina alle 5, quando l’effige in legno del Cristo viene prelevata dalla chiesa di San Giuseppe (qui custodita tutto l’anno) per essere portata fino alla Basilica Cattedrale dove viene allestita la scena del Calvario sopra l’altare, insieme alle statue dell’Addolorata, San Giovanni e la Maddalena. Statue realizzate dallo scultore bresciano Emilio Righetti che, nei giorni scorsi, sono state omaggiate con una cerimonia per l’anniversario del loro centesimo anno. Alle 16 in duomo è previsto il rito dell’Adorazione della Croce e il Canto delle 7 Parole. Alle 18 il Cristo Morto viene deposto dalla Croce per procedere con la processione del pomeriggio dalla Basilica Cattedrale alla chiesa di San Giuseppe, dove difronte a quest’ultima avviene il distacco della statua della Madonna Addolorata, che viene portata sempre in processione nella chiesa di San Bartolomeo, dal Cristo ligneo e le altre due statue, che rimangono esposte ai fedeli nella chiesa di San Giuseppe. Alle 21,30 l’atto finale: la suggestiva processione notturna. Circa trecento confratelli delle cinque confraternite cagliesi percorrono le principali vie del centro scalzi e incappucciati in segno di penitenza. In fondo al lungo corteo l’antico carro del XVII secolo, dove viene trasportato il Cristo ligneo morto insieme alle tre statue. Il suono della banda e del tamburo sordo, le preghiere e il silenzio creano un’atmosfera unica. Quasi sicuramente sarà presente il nuovo vescovo della diocesi Andrea Andreozzi.
